Le più belle citazioni dell’Orlando Furioso

Scritto da:
Redazione BookToBook
06 Lug 2015

Poeta e commediografo italiano, Ludovico Ariosto nasce a Reggio Emilia nel 1474 e muore a Ferrara, 59 anni dopo, il 6 luglio 1533. È conosciuto da tutti come l’autore dell’Orlando Furioso, il capolavoro epico di 46 canti in ottave, denominate “d’oro” per la particolare perfezione nella costruzione, per un totale di 38.736 versi. È una meraviglia a volte sottovalutata anche e appunto a causa della mole, ma il numero di pagine e la forma in versi non devono spaventare: la lettura è decisamente più scorrevole (e appassionante!) di quanto ci si aspetti. Per dartene prova, riportiamo qui le più belle citazioni dell’Orlando Furioso. Alcune molto conosciute, altre divertenti, leggile per scoprire quanto questo libro sia davvero attuale e affascinante.

 

«Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,

le cortesie, l’audaci imprese io canto»

Incipit

 

«Per amore venne in furore e matto,

d’uom che sì saggio era stimato prima»

Canto 1, ottava 2, versi 3-4

 

«Forse era ver, ma non però credibile,

a chi del senso suo fosse signore;

ma parve facilmente a lui possibile,

ch’era perduto in via più grave errore.

Quel che l’uom vede, Amor gli fa invisibile,

e l’invisibil fa vedere Amore.

Questo creduto fu; che ‘l miser suole

dar facile credenza a quel che vuole.»

Canto 1, ottava 56

 

«L’amante, per aver quel che desia,

senza guardar che Dio tutto ode e vede,

aviluppa promesse e giuramenti,

che tutti spargon poi per l’aria i venti.»

Canto 10, ottava 5, versi 5-8

 

«E poi si squarciò i panni, e mostrò ignudo

l’ispido ventre e tutto ‘l petto e ‘l tergo;

e cominciò la gran follia, sì orrenda,

che de la più non sarà mai ch’intenda.»

Canto 23, ottava 133

 

«L’incarco de le corna è lo più lieve
ch’al mondo sia, se ben l’uom tanto infama:
lo vede quasi tutta l’altra gente;
e chi l’ha in capo, mai non se lo sente.»

Canto 42, ottava 100

Per approfondire