Verità e menzogne d’America: la grande storia di Jill Lepore

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Redazione BookToBook
01 Giu 2020

Una nazione sorta da una rivoluzione combatterà in eterno contro il caos. Una nazione fondata su diritti universali lotterà per sempre contro le forze del particolarismo. Una nazione di immigrati non potrà chiudersi nei suoi confini. Una nazione nata dalla contraddizione – libera in una landa di schiavi, sovrana in terra di conquista – si interrogherà ogni giorno sul significato della storia.

Jill Lepore: come scrivere una grande storia degli Stati Uniti per il XXI secolo

Nei giorni in cui l’America brucia di fuoco e proteste in seguito alla morte di George Floyd, afroamericano di 46 anni soffocato dall’agente che lo aveva preso in custodia dopo averlo fatto scendere dalla sua auto perché “appariva sotto gli effetti di droga”, leggere Queste verità, il nuovo saggio di Jill Lepore, ci sembra ancora più necessario.

Docente di Storia americana ad Harvard, collaboratrice del New Yorker e scrittrice, Lepore ha lavorato per moltissimi anni a questo monumentale progetto di una storia americana che non solo è costruita su una solidissima base di metodo ed è magnificamente scritta – Lepore è nota per una scrittura vivace, ironica e immaginosa lodata anche da Bill Gates in un post e in un video – ma che soprattutto ha il pregio di problematizzare una grande domanda di fondo: perché gli Stati Uniti d’America, nazione nata da un illuminista esperimento di democrazia, sono ancora oggi attraversati da fortissime spinte divisive? Perché una società disegnata dai suoi padri fondatori per reggersi su ragione, verità e libera scelta ha ancora, dopo oltre duecento anni, nel proprio DNA irrisolte lotte interne su temi come l’uguaglianza sociale e razziale, l’immigrazione, l’identità sessuale e religiosa?

Queste verità

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Per rispondere a questo quesito, che in realtà ne comprende molti altri, Jill Lepore parte dall’inizio del viaggio dell’America che, non a caso, coincide con un viaggio reale. Siamo nel 1492 e Cristoforo Colombo scrive sul suo giornale di bordo: “Abbiamo visto gente nuda”. Il punto di arrivo del percorso è l’America del XXI secolo, quella che ha Donald J. Trump come Presidente.
In mezzo ci sono tutte le lotte che hanno impegnato la nazione come quella al comunismo sul fronte estero e alla discriminazione sul fronte interno; le fratture e le divisioni del Paese, e le guerre intraprese dopo il 2001, quando due aerei si schiantarono sulle torri gemelle del World Trade Center.

Uguaglianza politica, diritti naturali e sovranità del popolo: le libertà schiacciate della storia d’America

Il caposaldo della narrazione di Jill Lepore sta nei valori fondanti della nazione americana, quelli racchiusi della sua Costituzione, completata e regalata al popolo nell’autunno 1787:

“Riteniamo che queste verità siano sacre e innegabili” aveva scritto Jefferson nel 1776, in una bozza della Dichiarazione d’Indipendenza: che tutti gli uomini sono creati uguali e liberi, che da quella uguaglianza nella creazione derivano diritti innati e inalienabili, tra i quali la salvaguardia della vita e della libertà, e la ricerca della felicità; che, per assicurare questi obiettivi, tra gli uomini sono istituiti i governi, che traggono i loro poteri legittimi dal consenso dei governati.

L’America sognata da Hamilton, Franklin, Washington e dagli altri muoveva così i suoi primi passi, ma il corso degli eventi storici l’ha portata sempre più lontano da lì ed ecco che “queste verità” che sembravano sacre e innegabili sono state negate tante volte, schiacciate e soffocate dopo solo pochi anni dalla loro costruzione a causa della segregazione razziale e della schiavitù, ferita che attraversa come un solco incancellabile il volto dell’America.
Jill Lepore solleva piano piano i mille strati posti sopra questo volto mostrandoci il suo vero aspetto e dimostrando che ci sono ferite che erano lì da principio, come contraddizioni originarie.
Sono queste a fare della storia americana una storia piena di angoscia e ipocrisia.

Quello di Jill Lepore è molto più di un saggio storico

Storia politica, storia giuridica, storia razziale, ma anche “un manuale di educazione civica alla vecchia maniera”, come scrive l’autrice stessa: Queste verità utilizza il metodo storico come indagine rigorosa e come strumento di coscienza.
Il passato è una materia dalla natura sfuggente poiché “i popoli conferiscono un ordine al mondo mediante narrazioni che parlano dei propri morti, dei propri dei, delle origini delle proprie leggi” e spesso sono proprio queste narrazioni che bisogna scardinare per arrivare all’essenza.

Ma questo libro è molto più di un saggio sul passato: è un saggio sul presente che ci fornisce gli strumenti per capire per esempio come mai le voci femminili siano sempre state assenti dalle grandi pagine della storia ufficiale e lo siano tuttora.
Mary Elizabeth Lease, attivista politica, Margaret Fuller, scrittrice, giornalista e patriota, Ida B. Wells, attivista e sociologa sono solo tre esempi di una rappresentanza ieri dimenticata e a loro si sommano la storia degli afroamericani, quella dei nativi d’America e quella degli omosessuali.

Ma sono analizzate anche altre più sottili e contemporanee forme di potere e strumentalizzazione come l’abuso della tecnologia durante l’elezione Trump e il caso Cambridge Analytica. Il ruolo di internet nel contesto politico è raccontato e problematizzato per evidenziare come i social media e le fake news possano alimentare la paura, incitare all’odio e seminare dubbi sul futuro della democrazia stessa.

Mentre ancora si muore per strada, sotto il peso schiacciante del ginocchio del potere, le nuove elezioni presidenziali si avvicinano e l’America sembra ancora irretita, senza soluzione, nei suoi temi più contraddittori e dolorosi.
La grande storia di Jill Lepore ci ricorda che se non abbiamo il potere di modificare il passato, possiamo però scegliere il futuro. Alle nuove generazioni il compito di farlo, con impegno, entusiasmo, coscienza e conoscenza.

E per, condurre la nave tra vento e onde, dovranno imparare un’arte antica e quasi dimenticata: navigare affidandosi alle stelle.

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