3 ragioni per leggere Sette brevi lezioni di fisica, di Carlo Rovelli

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Redazione BookToBook
13 Mag 2015

Non farti ingannare dal titolo: anche se Carlo Rovelli è un fisico, le sue Sette brevi lezioni di fisica sono pensate per chi di fisica non sa nulla, e non hanno di certo l’intento di introdurti alla materia. Dimentica il timore di avere a che fare con formule complesse e valanghe di numeri: cosa si impara, quindi, da queste brevi lezioni? Tantissimo. Cominciamo elencando le prime tre idee che ci hanno affascinato: siamo certi che tu saprai far crescere la lista.

1. Lo stupore davanti all’infinità di cose che ancora non conosciamo: Rovelli immagina l’umanità seduta sul bordo delle cose conosciute, a contatto con l’oceano di quelle ignote: anche tu non potrai non lasciarti invadere da un incredibile senso di meraviglia.

2. L’erosione dell’illusione che il sapere funzioni per stanze non comunicanti: per continuare a scoprire e comprendere ciò che ci circonda c’è bisogno di ogni campo della conoscenza, dalla filosofia alla matematica all’arte. Senza dimenticare un ingrediente fondamentale come l’empatia.

3. Il coraggio che ci aiuta ad avere per esplorare orizzonti all’apparenza impossibili: se riusciamo a immaginare di esplorare il cosmo, le sue origini e la natura del tempo, nessuna impresa potrà sembrarci troppo grande per essere compiuta.

«Siamo nodi di una rete di scambi, di cui questo libro è un tassello, nella quale ci passiamo immagini, strumenti, informazioni e conoscenza. Ma del mondo che vediamo siamo anche parte integrante, non siamo osservatori esterni.»