BookToBook Magazine – il Blog di Rizzoli Libri

Perché leggere letteratura per ragazzi anche se sei adulto?

La letteratura per ragazzi ha una lunga e nobile tradizione di scarse considerazioni. Inizialmente erano libri sulle buone maniere, poi saggi pedagogici per istruire con ironia, e infine sono diventate vere e proprie fiabe.

Katherine Rundell direbbe «non è mai solo per ragazzi».

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Esperanto culturale

Le fiabe non sono mai state solo per bambini.

Dovevano insegnare qualcosa, diventare surreali, ma avere sempre una morale di fondo. Nati dalla tradizione orale, sono stati ritrovati frammenti di questi racconti persino nel 7 a.C, con Strabone. La fiaba in questione era Cenerentola, novella ancora oggi più che amata. Ripresa poi da Perrault nel 1697 e dai Fratelli Grimm nel 1812, in realtà oggigiorno si conosce solo la versione della Disney.

Ben diversa da quella originaria.

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In questi racconti vi è sempre stato un ottimismo eroico: qualcosa che però portava sempre con sé battaglie e sangue. Hanno sempre avuto “fame” di tutto ciò che incita un lettore a continuare la lettura: necessità di giustizia, amore, cambiamento, trasformazione.
Le fiabe sono definite ancora oggi esperanto culturale perché, sebbene con lingue diverse, le storie sono quasi sempre uguali in ogni parte del mondo. Nonostante le diverse versioni, la storia di non fondo non cambia quasi mai.

La meraviglia 

È nel diciannovesimo secolo che nasce la vera e propria letteratura per ragazzi.

Questa “fame” di cui tanto erano contraddistinte le fiabe, venne infusa in questi racconti. Una schiera di autori, che ancora oggi studiamo e leggiamo con passione, scelse un nuovo genere per raccontare le proprie storie. Prima di tutti, Lewis Carroll con Alice nel Paese delle Meraviglie. Pieni di stupore, surrealismo e metafore, la storia attingeva dalla fiaba tutto il suo sapere, raccontando una storia all’insegna della meraviglia.

Intrise di “tutto ciò che abbiamo dimenticato o che ancora non sappiamo di aver dimenticato”, la letteratura per ragazzi ha l’infanzia al suo cuore. Questi libri parlano al nostro sé bambino e a direttamente a noi. I noi di oggi. Ed è questo che fa la letteratura per ragazzi: soddisfa diversi desideri, di età diverse.

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Dietro ogni personaggio c’è molto di più che, a seconda dell’età con cui si legge un libro, si può scoprire. Come Mary Poppins, che era contro le aziende e a favore del gioco. O come Mr. Banks. La letteratura per ragazzi è immaginaria, meravigliosa e sovversiva. Si può parlare di politica, di temi importanti e adulti. Basta solo trovare la chiave e il linguaggio adatto a ogni tipo di lettore.

Immaginazione nella letteratura dei ragazzi

C’è sempre bisogno di libri che nutrano l’immaginazione.

La letteratura per ragazzi non è solo è solo quello che abbiamo dimenticato, ma quello che abbiamo dimenticato di aver dimenticato.

I libri per ragazzi dicono: il mondo è grande, la speranza serve a qualcosa, il coraggio conta, l’empatia conta e l’amore conta.

L’immaginazione ha da sempre un risvolto morale: nel 1790, lo stesso Burke indicò questa caratteristica – non accessorio – come la capacità di comprendere le questioni etiche, al di là degli eventi e dell’esperienza privata di ciascuno di noi.

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L’immaginazione non è un accessorio, è il cuore di tutto, e ci permette di conoscere il mondo.

Le storie hanno potere. Il mondo cambia, si trasforma così rapidamente che la letteratura per ragazzi ha sempre bisogno di storie nuove e sempre varie. È tempo di un cambiamento, una nuova “età dell’oro” della narrativa per ragazzi.

Chi ricerca queste storie, ricordate bene, non sta fuggendo dalla realtà. Sta andando alla ricerca di qualcosa. Qualcosa che sa di trovare: la necessità, la “fame” di sapere. A qualsiasi età.