Ernesto, dolce e determinato, dalla fine delle elementari alla scuola media in due libri di Stefano Tofani

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Redazione BookToBook
01 Apr 2021

È l’estate tra la quinta elementare e la prima media e il vento porta, nel cortile di Ernesto, un cianometro. Ernesto è un ragazzo molto dolce che da quel momento in poi trascorrerà tutto il suo tempo a misurare l’intensità del blu in ogni cosa: il cielo a ogni ora, i mirtilli, il gelato al puffo, il mare e gli occhi della sua nonna. 

Ah la nonna! Tanto amata e sempre al suo fianco, anche quando si tratta di risolvere il mistero delle statuette inseparabili che lui e il suo amico Cardella hanno trovato in pineta: sono appartenute a a due innamorati vissuti nel ‘700 che hanno bisogno proprio di Ernesto Quattrocchio per ritrovarsi. Proprio lui che vorrebbe davvero tanto far tornare insieme altri due innamorati (in crisi): i suoi genitori.

Qualche anno dopo scopriremo che i genitori di Ernesto non si sono riappacificati e la sua amata nonna, lo ha lasciato perdendo la vita in un incidente da cui nemmeno lui è rimasto illeso.

Con una camminata sbilenca e occhiali spessi, non è facile avere dodici anni, specie quando hai una cotta per un’amica, che nemmeno ti nota; ma Ernesto non si arrende e riesce a trasformarsi da Quattrocchio zoppo e sfigato in un magnifico eroe, risolvendo proprio il mistero della sparizione dell’amica che vuole conquistare, Martina.

Ernesto è figlio dell’estro creativo di Stefano Tofani, vincitore del Premio Villa Torlonia con il suo primo romanzo, pubblicato nel 2013.

È il protagonista di due libri dell’autore in cui la storia che abbiamo brevemente raccontato si divide: “Sette abbracci e tieni il resto”e “Nuvole zero, felicità ventitré”. 

Il secondo si è appena aggiunto al nostro catalogo, il primo invece è appena stato ripubblicato nella versione BUR Verdi- storie che non smettono di crescere; in un formato tascabile e a un prezzo accessibile.

I due romanzi sono dolci, ironici e avventurosi allo stesso tempo; “Nuvole zero, felicità ventitré” ci racconta gli antefatti di una storia in cui, in entrambi i casi, è impossibile non identificarsi.

Perché Ernesto, che è tutto sgangherato, è tutti noi.
Quello che siamo stati e ancora siamo.
Fragilissimi ed eroici insieme.
Talvolta vittoriosi, spesso disperati, eppure sempre orgogliosamente vivi.
Luciana Littizzetto