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Libri contro il razzismo | Storie per celebrare l’identità nera

In un momento come questo in cui l’affermazione e la convivenza di identità diverse sono ancora oggetto di scontro, di libri contro il razzismo c’è più che mai bisogno.
L’attualità ci dà lo spunto per riflettere su temi cruciali come l’integrazione, le politiche migratorie e l’accesso ai diritti. Più in generale, sulla nostra visione della diversità.

Film e format TV di successo raccontano episodi del passato per diffonderli e reinterpretarli alla luce del presente.
È il caso, per esempio, di When They See Us, la miniserie di Ava DuVernay disponibile su Netflix che racconta la vera storia di mala giustizia dei Central Park Five, i cinque ragazzi neri ingiustamente accusati di stupro a New York nel 1989 e liberati da ogni accusa solo nel 2012. Quattro episodi di grande coinvolgimento, con giovanissimi attori capaci di vestire perfettamente i panni dei ragazzi coinvolti in questa storia assurda che ha segnato l’America.

Libri contro il razzismo: storie di ieri e di oggi

Questi libri contro il razzismo hanno ambientazioni, colori e ritmi diversi ma sono tutti accomunati dalla capacità di colpire intimamente il lettore.

Cominciamo con Ultima fermata Delicious di James Hannaham, romanzo vincitore del Premio PEN/Faulkner che Dave Eggers ha definito “di stupefacente potenza”.
Racconta la storia del giovane Eddie e di sua madre che, per una serie di tragici eventi, diventano vittime del sistema di reclutamento della Delicious Foods, un’impresa agricola della Louisiana che rastrella emarginati e tossici costringendoli al lavoro nei campi con il bastone della violenza e la carota del crack. Attraverso scelte narrative anticonvenzionali (dai dialoghi a punti di vista che il lettore non si aspetta), l’autore ci consegna il ritratto di un’America del Sud in cui i neri conoscono quotidianamente lo sfruttamento, la prevaricazione, l’umiliazione. Una storia capace non solo di dipingere con forza un contesto sociale, ma di descrivere in modo straordinario la dipendenza da droga e un rapporto madre-figlio straziante.

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I libri contro il razzismo hanno anche sapori noir come La città è dei bianchi di Thomas Mullen che racconta l’Atlanta del 1948, l’anno in cui per la prima volta a otto afroamericani fu concesso di arruolarsi nelle forze di polizia per pattugliare i quartieri abitati dalla propria gente. Ispirandosi a un fatto storico, l’autore costruisce i personaggi di Lucius Boggs e Tommy Smith che, in seguito all’uccisione di una ragazza di colore, avviano un’indagine clandestina che scardinerà qualsiasi certezza. Un romanzo potente che non risparmia emozioni al lettore, una pagina di lotta e riscatto sociale.

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Ci sono poi scrittori che in diversi libri hanno saputo parlare di razzismo con impeto e ardore: Jason Reynolds è uno di questi. Con La lunga discesa l’autore ci consegna un libro per ragazzi costruito in un modo totalmente inedito: in versi. Racconta la storia del giovane Will a cui nel ghetto hanno ucciso il fratello; la sua lunga discesa è quella verso la vendetta, la più estrema delle emozioni.
Sempre di ragazzi parla la serie di Reynolds dedicata all’atletica: Ghost (premio Andersen 2019) e Run. Preparati a vivere tutto lo slancio di giovani atleti che nello sport trovano la forza per scappare da un passato difficile e andare sempre più lontano.

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Di identità nera parla anche On The Come Up, il secondo libro di Angie Thomas che dopo il pluripremiato The Hate U Give, racconta la storia della sedicenne Bri, che ha un solo sogno: diventare una rapper affermata. La grinta non le manca ma la scalata al successo è lunga quando tutti a scuola ti considerano una criminale e a casa il frigorifero è sempre vuoto perché tua madre ha perso il lavoro.
Un libro che è un inno ai giovani che costruiscono il loro futuro nonostante tutte le difficoltà e anche al rap, il linguaggio universale con cui danno voce alle proprie emozioni.

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Sempre di giovani e di rap parla il prossimo libro, questa volta ambientato in Italia: Non ho mai avuto la mia età di Antonio Dikele Distefano. Racconta la storia di Zero, cresciuto in una famiglia difficile ai margini della città e che si è sempre sentito diverso da tutti gli altri, non solo perché nero, ma perché dotato di una sensibilità fuori dal comune.
Come tanti, il protagonista di Dikele Distefano è un ragazzo che cerca una risposta a un bisogno di identità non semplice da costruire. Al libro si ispirerà una serie Netfilix che uscirà nel 2020 e che si intitolerà Zero.

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Il vincitore del premio Pulitzer Colson Whitehead forse non ha bisogno di presentazioni: I ragazzi della Nickel esplora un altro angolo buio di storia americana. Siamo nel Sud segregazionista di metà Novecento, negli anni dei discorsi di Martin Luther King, del boicottaggio dei bus pubblici dopo l’arresto di Rosa Parks, delle prime lotte civili contro le leggi di Jim Crow.
Il protagonista del romanzo è Elwood Curtis, un giovane afroamericano che un giorno sale sulla macchina sbagliata e si ritrova in un riformatorio chiamato Nickel Academy che cambierà per sempre la sua vita.
Un luogo che, dietro la facciata bianca e i prati verdi, nasconde un volto mostruoso. La storia è ispirata a quella della terribile Arthur G. Dozier School for Boys di Marianna, in Florida.

 

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I libri contro il razzismo hanno anche la forma del fumetto: John Lewis, uno dei leader del movimento per i diritti civili afroamericani, è la firma (insieme ad Andrew Aydin e Nate Powell) di March, un acclamato memoir in forma di graphic novel che racconta dall’interno la lunga, e a oggi incompiuta, marcia americana per l’uguaglianza. Ispirandosi al fumetto del 1958 Martin Luther King and the Montgomery Story, Lewis lega a doppio filo la battaglia civile alle sue vicende personali.