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Sfida all’ultima pagina: i classici della letteratura mondiale più difficili da leggere

Ti sfidiamo: quanti di questi libri hai letto? Attenzione però: le risposte «Sì, qualche pagina» oppure «Un riassunto» non valgono. Devi essere arrivato fino in fondo a questi libri, all’ultima (e sudata) riga. Questi, infatti, sono tra i libri più difficili da leggere, quelli più ostici, e che in tanti hanno abbandonato quasi subito. Per alcuni sono noiosi, per molti sono semplicemente dei capolavori: cerchiamo di riscoprirli insieme e di vederne i lati più appassionanti.

 

Chi non conosce l’opera maggiore del sommo poeta italiano? Praticamente, nessuno. Eppure quelli che l’hanno davvero letta e non studiata e sottolineata a scuola per l’interrogazione del lunedì sono troppo pochi. Armati di pazienza, e provaci davvero: i mondi racchiusi in questo libro sono indescrivibili, solo uno dei padri della lingua italiana poteva riuscirci. Da leggere: La Divina Commedia, di Dante Alighieri.

 

La scrittura di Joyce non è mai immediata, e questa è una delle caratteristiche più appassionanti dei suoi libri. Ci costringono a riflettere più a lungo di altri, ad ampliare il nostro orizzonte di possibilità. Finnegans Wake non è da meno. Il libro ha il testo originale a fronte, per apprezzare la musicalità che Joyce ha voluto imprimere alle parole. Da leggere: Finnegans Wake, di James Joyce.

 

In questo romanzo, Faulkner dà voce barocca a tutte le ossessioni e i fanatismi di quel Sud di cui pativa l’interminabile decadenza, iniziata con la sconfitta nella guerra civile. La mitica contea di Oxford diventa il teatro di un insanabile conflitto tra bianchi e neri, bene e male, passato e presente. Il romanzo è un complesso poema sinfonico in 4 tempi, un impegnativo capolavoro del modernismo di cui l’autore stesso affermava: «un libro in cui ho riversato le mie viscere», chiamandolo «il mio splendido fallimento». Se le premesse sono queste, il risultato non sarà certo semplice, ma senza dubbio interessante. Da leggere: L’urlo e il furore, di William Faulkner.

 

È davvero difficile descrivere uno dei libri più allucinati della letteratura mondiale. Burroughs stesso ne aveva un’idea vaga: «Non ho un ricordo preciso degli appunti presi e ora pubblicati con il Pasto nudo. Il titolo mi è stato suggerito da Jack Kerouac. Non ho capito cosa volesse dire fino alla mia recente guarigione. Il titolo significa esattamente ciò che le parole esprimono: Pasto nudo – l’istante raggelato in cui si vede quello che c’è sulla punta della forchetta.» Provaci. La sfida è sempre più ardua! Da leggere: Pasto nudo, di William Burroughs.

 

È un poema cavalleresco di travolgente intensità narrativa e inimitabile equilibrio formale, che ha attraversato ogni epoca e stagione letteraria senza smettere di incantare i propri lettori. L’ostacolo sta nella forma nella quale si presenta: il verso. Oggi, purtroppo, non siamo quasi più abituati a leggere in versi, ma può essere appassionante, non noioso come puoi pensare. Prova a leggerne qualcuno, e se la lettura ti prende come immaginiamo, continua! Da leggere: Orlando furioso, di Ludovico Ariosto.