Un libro e un film: Il bambino con il pigiama a righe

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Redazione BookToBook
15 Gen 2016

Trama

Questa storia pretende che vi lasciate prendere per mano da Bruno, un bambino di nove anni, e cominciate a camminare. Presto o tardi si arriverà davanti a un recinto. Uno di quei recinti che esistono in tutto il mondo, uno di quelli che ci si augura di non dover mai varcare. Siamo nel 1942 e il padre di Bruno è il comandante di un campo di sterminio. Non sarà dunque difficile comprendere che cosa sia questo recinto di rete metallica, oltre il quale si vede una costruzione in mattoni rossi sormontata da un altissimo camino. Ma sarà amaro e doloroso, com’è doloroso e necessario accompagnare Bruno fino a quel recinto, fino alla sua amicizia con Shmuel, un bambino polacco che sta dall’altro lato della rete, nel recinto, prigioniero. Una storia che dimostra meglio di qualsiasi spiegazione teorica come in una guerra tutti sono vittime, e tra loro quelli a cui viene sempre negata la parola sono proprio i bambini.

Curiosità

1. Mentre nel film i genitori di Bruno si chiamano Ralf ed Elsa, nei titoli di coda sono elencati come “Madre” e “Padre”: è un tributo al romanzo di John Boyne, il cui racconto si concentra unicamente sul punto di vista di Bruno.

2. Prima dei titoli di testa compare una citazione del poeta inglese John Betjeman: «Childhood is measured out by sounds and smells and sights, before the dark hour of reason grows.»

3. L’attore che ha interpretato Bruno, Asa Butterfield, ha recitato anche in Tata Matilda e il grande botto, Hugo Cabret ed Ender’s Game.

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