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Scrivere recensioni: perché lo facciamo tutti?

Scrivere recensioni un tempo era un autentico genere letterario e i critici ne avevano appannaggio esclusivo. Oggi chi scrive e chi legge recensioni è lo stesso individuo: il consumatore finale.

Tutti condividono le proprie esperienze e gli acquisti fatti. Il luogo deputato alla critica di massa: app, social media e web.

Perché scriviamo tutti recensioni? Per iniziativa personale: premiare o punire le aziende e gli autori e assistere gli altri nelle loro prossime scelte. Per interesse: perché riceveremo un qualche premio o beneficio in cambio (punti, bonus, sconti).

Le recensioni di massa riescono ad avere un peso sull’economia, sulle sorti di un commerciante, sulla fama di un prodotto.

Scrivere recensioni: un’umana emergenza?

La valutazione a stelle, indicatore per libri e film, oggi giudica mutande e smerigliatrici, escort, parrucchieri e psicoterapeuti, giardinetti pubblici e spiagge.

Dai tempi in cui lo scrittore John Green faceva il critico letterario, tutti sono diventati recensori e tutto è diventato oggetto di recensione.

Una scena dell’adattamento cinematografico del mio libro Colpa delle stelle è stata girata su una panchina ad Amsterdam; quella panchina ora ha centinaia di recensioni.

Ricorre una recensione di sole tre parole:

“è una panchina”. Ricorre però anche, “non è certo una panchina qualsiasi”. Pervasiva, irriverente, dominante, a tratti inquietante, questa è la critica popolare.

Se la recensione online fosse un genere letterario, la sua mole di parole spese – e in soli pochi anni – supererebbe ogni altra pubblicazione.

Recensire tutto (l’Antropocene)

Il nuovo libro di John Green non è un romanzo – come i bestseller Cercando Alaska, Tartarughe all’infinito e Colpa delle stelle – bensì una raccolta di recensioni dell’Antropocene.

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Il termine Antropocene indica l’era geologica segnata dalla presenza umana, quindi il periodo che va da 3.000 anni a questa parte.

Volevo comprendere la contraddittorietà del potere degli esseri umani. Siamo contemporaneamente troppo potenti e non abbastanza potenti.

L’uomo è la creatura della quale avere più paura e, al contempo, nella quale è possibile riporre le maggiori speranze.

In Benvenuti nell’Antropocene John Green recensisce l’impatto umano.

Dalle pitture rupestri alla tastiera QWERTY, dall’aria condizionata a Internet, i Pinguini del Madagascar e la parabola del portiere Jerzy Dudek. E poi, ancora, i tramonti, la peste, l’acquaneve e la mania di googlare gli estranei.

Un libro ricco di aneddoti da fare propri, per essere rispesi nelle conversazioni quotidiane. Un piccolo saggio sul talento umano e su come è stato speso fino a oggi.

Un invito a scrivere recensioni, anche solo mentalmente, per esercitare il proprio spirito critico.

Scrivere recensioni con le stelle: storia breve

Scrivere recensioni adottando la valutazione a stelle è una convenzione in uso dagli anni Settanta. John Green spiega in breve dove è nata e comè arri’vata a imperare su ogni aspetto del quotidiano.

“Nella critica cinematografica veniva impiegata occasionalmente già dagli anni Cinquanta, ma nella classificazione degli hotel fu adottata solo dal 1979. Per quanto riguarda i libri non divenne di uso comune finché Amazon non introdusse le recensioni dei lettori”.

La valutazione a stelle non esiste concretamente per gli umani; esiste per i sistemi di aggregazione di dati

“Per questo motivo è diventata la normalità solo nell’era di Internet. Per l’intelligenza artificiale trarre conclusioni su un libro in base a una recensione di 175 parole è un lavoraccio, mentre con le valutazioni a stelle se la cava egregiamente”.

Anche a te che hai letto questo breve articolo, non possiamo che dare 4 stelle.