Tomi Adeyemi scrive una lettera ai suoi lettori

Scritto da:
Redazione BookToBook
30 Ott 2018

Tomi Adeyemi laureata in letteratura ad Harvard e appassionata di mitologia nord-africana, a soli 24 anni è già sulle pagine della stampa internazionale per l’originalità e il clamoroso successo del suo primo romanzo.

Un caso editoriale internazionale subito schizzato in testa alle classifiche americane, verrà pubblicato in 27 Paesi e diverrà un film per Fox 2000.

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Tomi Adeyemi. Nota dell’autrice

Il testo che segue è scritto dall’autrice


Ho versato molte lacrime prima di scrivere questo libro.

Molte lacrime mentre ne affrontavo la revisione. Persino ora che è nelle vostre mani, so che verserò altre lacrime.

Per quanto cavalcare leoni giganti e compiere riti sacri possa appartenere al mondo della fantasia, tutto il dolore, la sofferenza, l’afflizione e il cordoglio presenti in questo libro sono reali.

Figli di sangue e ossa è stato scritto in un periodo in cui continuavo ad accendere la televisione e a vedere uomini, donne e bambini di colore uccisi, inermi, dalla polizia. Ero spaventata e arrabbiata e mi sentivo indifesa, ma questo libro è stata l’unica cosa che mi abbia trasmesso la sensazione di poter fare qualcosa al riguardo.

Mi sono detta che, se una sola persona lo avesse letto e avesse cambiato modo di pensare e di vedere le cose, avrei fatto qualcosa di significativo per un problema che spesso mi sembra tanto più grande di me.

Ora questo libro esiste e voi lo state leggendo.

Vi ringrazio dal profondo del cuore.

Se questa storia vi ha in qualche modo toccati, vi chiedo solo di non farla fermare tra le pagine di questo libro.

Se avete pianto per Zulaikha e Salim, piangete per ragazzi innocenti come Jordan Edwards, Tamir Rice e Aiyana Stanley-Jones.

Avevano quindici, dodici e sette anni quando la polizia ha sparato e li ha uccisi.

Se la sofferenza di Zélie per la morte di sua madre vi ha spezzato il cuore, allora lasciate che il vostro cuore si spezzi per tutti i sopravvissuti alla brutalità della polizia che hanno dovuto assistere di persona all’uccisione dei loro cari. Sopravvissuti come Diamond Reynolds e sua figlia di quattro anni, che erano a bordo dell’automobile quando la polizia ha fermato Philando Castile, gli ha sparato e lo ha ucciso.

Jeronimo Yanez, l’agente che lo ha ucciso, è stato prosciolto da ogni imputazione.

Sono solo alcuni dei nomi di una lunga e tragica lista di neri la cui vita è finita troppo presto. Madri strappate alle figlie, padri strappati ai figli, e genitori che vivranno il resto della vita accompagnati da un dolore che nessun genitore dovrebbe essere costretto a provare.

È solo uno dei tanti problemi che affliggono il nostro mondo e ci sono tuttora tanti giorni in cui questi problemi sembrano più grandi di noi, ma lasciate che questo libro vi dimostri che possiamo sempre fare qualcosa per reagire.

Come dice Zélie nel rito, «Abogbo wa ni ọmọ rẹ`ẹ nínú ẹ` jẹ` àti egungun.»

Siamo tutti figli di sangue e ossa.

Proprio come Zélie e Amari, abbiamo la forza per cambiare i mali di questo mondo.

Siamo stati abbattuti per troppo tempo.

Ora rialziamoci.

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