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Ricordando Andrew Clements: le più belle frasi dai suoi libri

Andrew Clements è stato uno di quegli autori in cui chiunque abbia avuto a che fare con la letteratura per ragazzi si è imbattuto almeno una volta nella vita.

Classe 1949, originario di Camden (New Jersey), oltre a essere stato un pluripremiato autore di libri per ragazzi Andrew Clements ha insegnato, scritto canzoni, avviato collaborazioni presso diverse case editrici e scritto decine e decine di libri. Tra una scampagnata all’aria aperta e una nuotata al lago, i suoi genitori hanno avviato sia lui che i fratelli e le sorelle ai piaceri di una buona lettura.

A scuola componeva poesie umoristiche per la gioia dei professori e il gusto di divertire e divertirsi non lo ha mai abbandonato, sia nei lunghi anni di insegnamento che dal 1990, quando ha deciso di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura.

I personaggi dei suoi libri sono tizi svegli che catturano l’entusiasmo di migliaia di giovani lettori, basti pensare a Nick Allen nel best seller Drilla, o alla volenterosa giornalista in erba Cara Landry in Il giornale di Landry, per non parlare del vulcanico Dave Packer di Il gioco del silenzio, impegnato coi compagni in una prova di tenacia sulle orme di Gandhi, o del bibliofilo Alec alla scoperta del mondo reale nell’ormai leggendario Il club dei perdenti.

Con oltre sei milioni di copie vendute in tutto il mondo, Andrew Clements ha raccontato fino al suo ultimo giorno il fantastico mondo della scuola e dell’infanzia senza altri obiettivi se non quelli di una bella risata.

Il suo ultimo libro uscito in Italia è stato La mia migliore peggiore amica (2019).

Le frasi più belle tratte dai libri di Andrew Clements

«D’ora in poi, e per sempre, non userò mai più la parola PENNA. Al suo posto userò la parola DRILLA, e farò tutto il possibile perché anche gli altri la usino.» Drilla

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«Dalla preside Alec ci finiva tutte le volte per lo stesso motivo: lo beccavano a leggere. Forse era colpa dei suoi genitori che avvano passato ore e ore a leggergli storie quando era piccolo. Se iniziava un libro, Alec doveva per forza arrivare a metà, perché la metà lo portava sempre alla fine della storia. E lui doveva sapere cosa succedeva dopo, a qualunque costo.» Il club dei perdenti

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«So benissimo perché Ellie ha suggerito ai ragazzi di portare i bottoni domani, a pranzo, e non è solo una teoria. Il fatto è che è sicura di essere lei ad avere i bottoni più belli dell’universo e vuole farlo sapere a tutti. Ma ovviamente non è così. Ce li ho io… credo. E forse per la prima volta in assoluto.» La mia miglior peggior nemica