L’età giusta per iniziare a leggere? Non esiste. Parola di Aidan Chambers

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Redazione BookToBook
25 Mag 2015

Se pensi che quando si tratta di libri per ragazzi niente possa battere Harry Potter, possiamo smentirti: qualcuno è riuscito nell’impresa. Nel 1999 Aidan Chambers ha vinto il Carnegie Medal in Literature – prestigioso premio inglese per la letteratura per ragazzi – con Cartoline dalla terra di nessuno: Harry Potter, candidato con Il prigioniero di Azkaban, non riuscì ad aggiudicarsi il premio.

Autore amatissimo, Chambers sa parlare ai ragazzi affrontando temi difficili con grande delicatezza. Nato nel 1934, proviene da una famiglia di minatori ma si è sempre interessato ai ragazzi, insegnando per tanti anni e dandosi molto da fare per promuovere la lettura. Il suo percorso non ha molto di convenzionale. Vale la pena conoscerlo, te ne raccontiamo alcune tappe.

Non c’è un’età per iniziare a leggere

Chambers ha iniziato a leggere a nove anni, a causa della dislessia. «Da piccolo sei quello che gli altri ti dicono di essere» dice. Ma «da adolescente cominci a chiederti se sei davvero quella persona». Così mentre veniva etichettato come duro di comprendonio perché non sapeva leggere, decise che non sarebbero stati gli altri a scegliere il suo futuro. All’età di tredici anni terminò di leggere il suo primo libro da solo: la storia di un ragazzo con un problema simile al suo e che non si riconosceva nei giudizi degli altri. Il titolo del libro? Figli e amanti, di D. H. Lawrence. «È stato allora che ho pensato che avrei voluto scrivere e ho iniziato a provarci.» Oggi è diventato uno degli autori inglesi per ragazzi più amati e letti nel mondo. Per approfondire: Aidan Chambers: «La scuola non avvicina i giovani ai libri».

La ricerca dell’identità

I suoi libri hanno per protagonisti ragazzi anticonformisti che si oppongono al mondo degli adulti. Ragazzi che vogliono mettersi alla prova per capire chi sono realmente e costruire la propria identità. I romanzi di Chambers sono come scenari, spazi e tempi immaginari in cui il lettore può sperimentare e riflettere su se stesso: «Io non scrivo come un adulto che si guarda alle spalle. Scrivo come un adolescente che fa le sue esperienze per la prima volta».

Due indizi per cominciare a conoscerlo

Danza sulla mia tomba è la storia di Henry, un ragazzo con un hobby decisamente strano: la Morte. È un viaggio nella sua memoria, e il racconto della suo rapporto con Barry, di come quest’ultimo abbia cambiato completamente le sue visioni sull’amicizia, sull’amore e su se stesso.

Cartoline dalla terra di nessuno è la storia di Jacob: ha diciassette anni e a causa di un imprevisto prende il posto della nonna in un viaggio verso Amsterdam per commemorare la battaglia di Arnhem, combattuta dal nonno. Il viaggio diventerà il pretesto per scoprire una nuova vita, partendo da un passato sconosciuto.

 

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