Deephan trionfa a Cannes: ecco i libri da leggere per capire la cultura dello Sri Lanka

Scritto da:
Redazione BookToBook
27 Mag 2015

https://www.youtube.com/watch?v=hT-KqF94Jiw

Deephan di Jacques Audiard è stato premiato al festival di Cannes con la Palma d’Oro per il miglior film in concorso.

È un film feroce, che porta al pubblico l’esperienza di un giovane uomo di nome Deephan, ex combattente del gruppo militante nazionalista Tigri Tamil. Sconvolto dalla guerra civile che imperversa nel suo Paese, lo Sri Lanka, chiede e ottiene asilo politico in Europa, precisamente a Parigi. La condizione per accedere a una nuova vita, lontana dalla furia degli scontri, è però fingere di avere una famiglia. Deephan porterà dunque con sé in Francia,una donna e un bambino, che fingeranno di essere la sua famiglia ma che lui si ritroverà a dover difendere dalla violenza della banlieu parigina proprio come se lo fossero.

Se questi temi ti affascinano, ti consigliamo qualche libro che ti aiuterà ad avere uno scorcio di questo mondo.

 

Mosquito

È possibile innamorarsi quando tutto intorno a te sta andare in rovina? In questo romanzo seguiamo le vicende di Theo, un giovane scrittore emigrato dallo Sri Lanka a Londra, che torna nel proprio Paese natale e incontra la bella Nulani. Quando la guerra civile esplode, il loro mondo ne sarà sconvolto. Da leggere: Mosquito, di Roma Tearne.

Arena

La comunità tamil ha lasciato la sua impronta sull’immaginario attuale di Napoli, e che, a sua volta, da Napoli è stata profondamente segnata, creando strepitose mescolanze. Dieci dei loro scrittori raccontano la storia meravigliosa di questa guerra sconosciuta in dieci capitoli, quanti sono gli avatára (le reincarnazioni) di Vishnu, i cui altarini campeggiano nei bassi dei tamil di Materdei, della Sanità, dei Quartieri Spagnoli e del Pallonetto di Santa Lucia. Da leggere: La letteratura tamil a Napoli, di Alessio Arena.

Martin Suter

Nelle cucine di un ristorante di lusso a Zurigo lavora Maravan, un giovane tamil che viene dallo Sri Lanka. Come molti suoi connazionali è fuggito dalla guerra per giungere in Europa, sperando nell’asilo politico e con la responsabilità di aiutare la famiglia rimasta in patria. Da leggere: Il talento del cuoco, di Martin Suter.