Piccole donne: le indimenticabili sorelle di Louisa May Alcott

Scritto da:
Redazione BookToBook
10 Lug 2015

«Il Natale non è un Natale che si rispetti, senza regali» borbottò Jo, distesa sul tappeto.

«È proprio brutto essere poveri» sospirò Meg, lanciando un’occhiata al suo vecchio vestito.

«E io penso che non è giusto che certe ragazze abbiano una quantità di belle cose, e altre niente» aggiunse la piccola Amy tirando su col naso.

«Però abbiamo un padre e una madre e siamo in quattro sorelle» disse Betty dal suo angolo, con soddisfazione.

L’hai riconosciuto, ne siamo sicuri: è così che inizia Piccole donne, di Louisa May Alcott. 147 anni e non li dimostra affatto: inizialmente pubblicato in due volumi (il primo nel 1868 e il secondo l’anno successivo) fu riunito in un libro unico nel 1880 con qualche adattamento di linguaggio, ma è diventato un successo clamoroso dal primo istante. Al punto che, data l’incessante richiesta da parte dei lettori, l’autrice si affrettò a scriverne il seguito, Piccole donne crescono. Ci sono tante curiosità da scoprire sulla storia di Jo, Meg, Amy e Beth. Per esempio:

1. Gli adattamenti. Piccole donne è stato adattato per il cinema tantissime volte: due come film muto (ma entrambe le versioni sono andate perdute), quattro con il sonoro (nel 1933, nel 1949, nel 1978 e nel 1994). Senza contare le serie televisive e gli anime giapponesi degli anni Ottanta, o le versioni per il teatro! Non manca nemmeno l’adattamento moderno su YouTube, e questo puoi vederlo subito. Se sei un vero appassionato, avrai una versione preferita: qual è?

2. L’influenza (positiva) su generazioni e generazioni è uno degli aspetti che fa di questo romanzo un classico senza tempo. È curioso, se si pensa che ogni generazione tende a non gradire i libri amati da quella dei propri nonni. Piccole donne invece continua a essere amatissimo: forse perché Jo, Meg, Amy e Beth sono ragazze piene di risorse, che non si accontentano e hanno grandi ambizioni, che pensano con la propria testa e non hanno paura di esprimere il proprio pensiero.

3. Appassionate illustri. Non sei la sola a essersi immedesimata in Jo. La compagnia è numerosa e ottima: «Mi ha dato coraggio per raggiungere nuovi obiettivi» dice Patty Smith in persona. L’avresti mai detto?

 

Per approfondire