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La giornata mondiale dello sport ai tempi del Coronavirus

Ci sono mille modi diversi per celebrare la giornata mondiale dello sport, anche stando in casa.

Uno di questi è leggere l’ebook gratuito di Marco Cattaneo, un piccolo libro per raccontare ai bambini attraverso la metafora del calcio come affrontare e battere il Coronavirus.

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Tireremo un calcio anche al coronavirus e vinceremo la partita

Quella contro il Coronavirus è una partita strana: non l’avremmo mai voluta giocare e non sappiamo quanto durerà.

L’avversario è forte e aggressivo, e per batterlo servono sacrifici, determinazione e coraggio.

Ma dare un calcio al virus è possibile, basta combattere uniti e seguire le regole, proprio come una grande squadra.

Finché non “torneremo ad abbracciarci, uno stadio intero, un pianeta intero”.

Un piccolo libro, realizzato dal giornalista di Sky Sport Marco Cattaneo, in collaborazione con l’agenzia letteraria Book on a Tree, per raccontare ai bambini, attraverso la metafora del calcio, come tutti insieme possiamo sconfiggere il Coronavirus.

Con tanti giochi e attività per divertirsi restando a casa.

Giornata mondiale dello sport: intervista a Marco Cattaneo

Marco Cattaneo tornerà poi in libreria a maggio sempre per Rizzoli con “SFIDARE IL CIELO – LE 24 PARTITE CHE HANNO FATTO LA STORIA”. La storia dell’Europa dal 1870 a oggi, raccontata con umorismo e passione attraverso 24 partite di calcio.

Di seguito uno stralcio dell’intervista rilasciata in occasione della giornata mondiale dello sport a La Stampa:

Marco, come è nata l’idea dell’ebook per bambini e come l’hai sviluppata?
«Prima dell’ebook ci sono stati i video. Sentivo il desiderio di scrivere, ma per il puro gusto della scrittura, e poi volevo dare il mio contributo a Sky perché ho dei colleghi che stanno facendo dei miracoli per riempire i palinsesti senza eventi live. Quindi ho scritto ciò che dico ai miei figli per spiegare il coronavirus. Ma non avendo a disposizioni immagini da montare e avendo la passione per il disegno mi sono messo a disegnare. Ho fotografati i disegni con il telefonino, fatto “speakeraggio” e poi montati con i-Movie, un programmino dello smartophone. Sky Sport ha trasmesso questo video più volte, usandolo anche come promo per invitare i telespettatori a stare a casa. Incredibilmente ha iniziato a girare in Rete ed è stato utilizzato da allenatori, parroci, insegnanti…».

I tuoi figli cosa stanno capendo di quello che sta succedendo?
«La mia è una situazione un po’ particolare, perché quella in cui siamo è la casa dove i bimbi passano due o tre settimane anche d’estate, perciò è come se fossimo in vacanza. Ma capiscono che c’è un nemico là fuori, una partita da giocare, e loro lo trattano come se fosse davvero un avversario. Sanno che ci sono delle regole e che seguendole bene, vinceremo tutti insieme. Si riferiscono spesso al coronavirus, dicono “quando non c’era il coronavirus”, “quando lo configgeremo”, “quando torneremo ad abbracciarci”, “quando rivedremo i nostri amici”. Hanno una percezione chiara e diretta, perché anche la nostra comunicazione con loro lo è, anche se li lasciamo fuori dai telegiornali e dalle immagini più dure che mostra la tv. Consapevoli ma non spaventati».