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Avvistati su Instagram: E poi ci sono io, di Kathleen Glasgow

«Libri così non si leggono tutti i giorni e le parole per descriverli non si trovano facilmente.» Se la prima recensione dice così, forse bisogna approfondire: E poi ci sono io, di Kathleen Glasgow è un romanzo che ha stregato i lettori, a giudicare dalle foto su Instagram. Scopri di più!


La trama


«Tutto quello che si rompe, comprese le persone, si può aggiustare. Ecco come la penso io.»A soli diciassette anni, Charlotte Davis ha già trovato un rimedio per calmare la sofferenza che prova. Per non pensare all’amato padre che ormai non è più con lei, per non pensare alla sua migliore amica che l’ha lasciata, per non pensare a una madre che da molto tempo non la capisce, a Charlie basta avere a portata di mano un pezzo di vetro. Un coccio di bottiglia, un gesto secco, un taglio sulla pelle: e dentro si fa largo una specie di sollievo. Charlie è ricoverata in un istituto psichiatrico di St. Paul, nel Minnesota, un microcosmo abitato da altre ragazze come lei, ragazze sole, ognuna un mondo da decifrare, ognuna intrappolata in un diverso dolore. Boccioli di donne ancora troppo chiusi, duri, terrorizzati dall’aprirsi alla vita, sprovvisti di misure di difesa e dunque trascinati via dalla corrente dell’autolesionismo. Le ragazze tra di loro si prendono in giro, si raccontano, immaginano il futuro, c’è chi vorrebbe uscire di lì e chi invece vuole restare al riparo di quelle mura. Charlie, al momento delle dimissioni, non sa dove andare, dato che la madre non la vuole con sé. Sarà allora nella lontana Arizona, dove il sole è rovente e un amico l’aspetta, che potrà provare a riconquistare uno spazio di gioia e nuovi progetti. Il lavoro in una tavola calda e certi inattesi incontri sono linfa benefica, ma quel suo debole entusiasmo viene deluso in fretta: per ricominciare davvero, allora, cosa serve? E poi ci sono io è una storia viscerale, aspra e dolce come i diciassette anni di Charlie, un romanzo che parla di adolescenza con onestà, guardando dritto negli occhi di chi pensa di non farcela e crede di essere destinato a scivolare per sempre; è una storia fatta di cadute, improvvise speranze e ripartenze, che ci ricorda quello che siamo stati e quale coraggio serve per riprendere la strada.


Le foto più belle di E poi ci sono io, di Kathleen Glasgow


 

È difficile parlare di libri come “E poi ci sono io”. Sono libri che ti distruggono l’anima, sono crudi ma necessari perchè la conoscenza è potere. Le storie come quelle di Charlie non vivono solo nei romanzi. Quante Charlie conosciamo? In quanta parte NOI siamo Charlie? Lei, ragazzina smarrita che trova conforto solo nell’autolesionismo a causa dei traumi subiti. Ragazzina che ha vissuto poco ma che di dolore ne ha provato troppo e allora, per non soccombere a quel mondo in cui non ha ancora capito come stare, si taglia. Finchè non impara a vivere senza farsi a pezzetti, lei, che in realtà è una ragazza a pezzi. Non è un libro facile, per nulla; ma anche se parla di autolesionismo, dei tanti modi in cui un essere umano può farsi male fino ad annullarsi, “E poi ci sono io” non parla di crudeltà. Con i propri mezzi cerca di insegnare come amarsi, come vivere essendo se stessi. I personaggi a cui da vita la Glasgow non sono perfetti, tutt’altro. Ognuno però, a modo suo, si è salvato o si sta salvando. Nessuno in questa storia è perfetto perchè nessuno nella vita reale lo è. Tutti combattono i propri demoni e non è detto che solo perchè non sono visibili non esistano. Charlie, in particolare, dimostra quanto una persona così debole può essere forte. Ha 17anni ma la sua storia può essere quella di qualsiasi adolescente abusata e in difficoltà. Adolescente che fa scelte sbagliate, subisce azioni che non si merita, che si accontenta di un amore che la avvelena solo perchè cosi si sente amata. Lo stile della Glasgow trasporta -pur in alcune parti essendo di proposito strascicato- e i personaggi sono caratterizzati così bene che sembra di poterli toccare con mano. Si empatizza subito con Charlie anche se può risultare difficile razionalmente capire le sue scelte. Si ci sente soli, durante la lettura, miseramente e totalmente in solitudine. Perchè è così che Charlie e ogni vittima di abusi si sente. Ci vuol coraggio per scrivere una storia cosi, a sollevare le maniche/aprirsi e rivelare le cicatrici, perchè ogni essere umano le ha. È necessario comprendere ed immedesimarsi anche se sono mondi lontani dal nostro perchè ESISTONO. Le persone hanno bisogno di libri così.

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