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10 (e più) consigli per scrivere bene. Il vademecum di Umberto Eco

Umberto Eco ha sempre insegnato tanto. Ai suoi studenti – in quanto semiologi, filosofi e letterati – e a noi italiani, in qualità di appassionati lettori. Grande autore e figura intellettuale di spicco, Eco ha lasciato dietro sé migliaia di pagine fittamente scritte. Decine di articoli, saggi, romanzi riportano in calce la sua firma. Tra questi un piccolo elenco, tratto dalla «Bustina di Minerva» (la rubrica che Eco tiene sull’«Espresso») in cui riporta le regole del buon scrivere.

Custoditelo gelosamente e ricordatevi: ogni lettore ha i suoi diritti, e alla lista compilata da Daniel Pennac noi aggiungiamo quello di aspirare a diventare un grande scrittore.

[Via Kipple]

1. Evita le allitterazioni, anche se allettano gli occhi.

2. Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando necessario.

3. Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata.

4. Esprimiti come ti nutri.

5. Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc.

6. Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso.

7. Stai attento a non fare… indigestione di punti di sospensione.

8. Usa meno virgolette possibile: non è “fine”.

9. Non generalizzare mai.

10. Le parole straniere non fanno affatto bon ton.

L’elenco, con la sua carica di stringente ironia, continua ben oltre. Sono in tutto quaranta le frecciate di Eco. Buona lettura!