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Parole armate: il filosofo Philippe-Joseph Salazar e la sua analisi dell’Isis

«Se la retorica è l’arte di influenzare e guidare chi ascolta e l’abilità di utilizzare il linguaggio in modo efficace, noi democratici, noi francesi repubblicani, abbiamo perso, e loro vinto. Chi sono loro, si chiede [Salazar, NdR]. Un nemico sul cui nome non siamo neppure d’accordo. E questo non è l’ultimo dei nostri problemi.

Noi europei democratici viviamo un momento di panico lessicale che rispecchia quello politico, di fronte a un nemico che abbiamo adattato convenientemente a un mostro polimorfo, troppo orribile per osservarlo, figuriamoci per comprenderlo. Finché manterremo la testa sotto la sabbia, finché rifiuteremo di vedere che cos’è esattamente questo nemico – il primo a parlare la nostra lingua e ucciderci nelle nostre strade, dai tempi del Nazismo – non saremo in grado di affrontarlo in modo significativo né efficace.

Dopo due settimane traboccanti di emozioni, sentimenti e solidarietà, la voce chiara e tagliente di Philippe-Joseph Salazar ha squarciato il rumore delle news 24 ore su 24 e le nebbie di guerra. Le sue osservazioni sono le più acute e provocatorie che abbia mai letto. Il suo saggio ha scosso i miei compatrioti, gettando nuova luce sull’argomento.»

Leggi tutto: Philippe-Joseph Salazar: il filosofo che ha scioccato e illuminato con il suo saggio sull’Isis (in inglese su The Guardian)

Il libro: Parole armate. Quello che l’Isis ci dice. E che noi non capiamo, di Philippe-Joseph Salazar