Il tuo “Canto di Natale” in 1000 battute: scopri gli autori dei testi migliori!

Scritto da:
Redazione BookToBook
10 Gen 2017

Per festeggiare il Natale abbiamo voluto premiare i più creativi con l’edizione illustrata di Canto di Natale di Charles Dickens. È arrivato il momento di scoprire gli autori dei migliori testi che abbiamo ricevuto per l’iniziativa Festeggia il Natale. Scrivi per noi!

Scrooge non sapeva festeggiare il Natale e ha avuto bisogno di tre fantasmi per imparare. Ma se non ci fossero stati?

Ecco i 10 vincitori e i testi che ci hanno inviato:

1. Rossella Pastore

La grande biblioteca al centro della casa, lascito del suo defunto socio Jacob Marley, era ora di sua immodesta proprietà. Non che fosse un lettore accanito (a sfogliare le pagine di un libro preferiva di gran lunga stare a scartocciare un mazzo di biglietti di grosso taglio), ma l’imponenza e la ricchezza di quegli scaffali erano degni di far dubitare qualunque vecchio taccagno. Non era nemmeno un sentimentale, beninteso; eppure quella sera non poté non esitare un attimo dinanzi alla magistrale descrizione di Fagin in Oliver Twist. Macché, Scrooge non era certo un ladro. Quel che aveva se l’era guadagnato, eccome. Il piccolo Oliver, adesso, rassomigliava a Tiny Tim; Sikes al vecchio Marley. Tentò di scacciare le paventate insinuazioni della sua coscienza, con scarso successo: i panni di Fagin gli stavano a pennello. Una nuova consapevolezza si fece strada da quella lettura. Sta di fatto che nessuno più osò accostare Scrooge al personaggio di Fagin.

2. Silvia Maira

Forse penserai che io sia matta, ma ti assicuro che in questo momento sto bene, ho preso le medicine e sono perfettamente lucida. Forse la mia grafia non è bellissima, ma non importa, in fondo non lo è mai stata, l’importante è che prima di andare via io ti dica quanto ti abbia voluto bene. Se qualcosa nella vita non va come previsto, non vuol dire che dobbiamo smettere di cercare di essere felici. Tu non temere di esserlo, non chiuderti troppo in te stesso, non rinunciare a vivere. Non ti ho visto sereno negli ultimi anni, sempre chiuso nel tuo ufficio, con le tue scartoffie e tremendamente solo, con i giorni tutti uguali. Non è così che io e tuo padre ti abbiamo cresciuto e non è così che ti voglio lasciare. Ebenezer, ho chiesto che questa lettera ti venga consegnata il giorno di Natale. Io guarderò il cielo dalla finestra della mia stanza d’ospedale sperando che sia riuscita a raggiungere il tuo cuore.

Mamma

Scrooge non poteva immaginare un Natale più magico.

3. Carmen Abbadessa

Scrooge guardava attonito quel corvo malaticcio e senza occhi posatosi sul caminetto. Tutto si era fatto buio e triste intorno a lui e d’improvviso, il corvo iniziò a parlare.
«Cosa sei diventato Scrooge! Cosa sei diventato!» disse il corvo con profonda tristezza nella voce.
Il vecchio Scrooge non riusciva a credere a ciò che stava accadendo. Quel corvo che aveva provato ad uccidere poco prima, quello stupido uccellaccio, poteva parlare. E’ uno spirito, pensò; no, no, ma che dico, è solo un sogno, un brutto sogno!
«Non è un sogno» replicò il corvo. «Non essere così sorpreso. Io posso sentire tutto ciò che senti tu, provo ogni tua emozione, mio caro. Io sono il frutto delle tue cattive azioni, sono il riflesso della tua anima, sono la tua coscienza sporca e malata.» disse tossendo più volte «Io sono te!»
Scrooge non riusciva a proferire parola, ma adesso guardava il corvo con angoscia.
«Non temere Scrooge, sono qui per aiutarti, c’è ancora una speranza per te.»

4. Elena Buti

Nel salotto buono, quello con la porta sempre chiusa e così freddo che senza giacca di lana la mamma in inverno non mi ci faceva mai entrare. Era lì che facevamo l’albero di Natale: un vero abete che il babbo, chissà perché, comprava tutti gli anni troppo alto per entrare nella stanza! La cerimonia dell’addobbo era troppo solenne perché potessi parteciparvi attivamente: solo mia sorella – che da sorella maggiore era tenuta nella massima considerazione – poteva aiutare il babbo e la mamma. Io, da banale spettatrice, assistevo. E mentre per tutta la famiglia era una vigilia di festa, per me era solo di amarezza. Ancora oggi l’albero di Natale lo facciamo in quel salotto, adesso non più così freddo, con le stesse preziose sfere di vetro che addobbavano il mio albero. Solo che, passate dalle manine dei miei figli prima e dei miei nipotini poi, ne sono rimaste poche. Ma non è un problema: la gioia e la confusione della vigilia con i bimbi, vale molto di più di albero di Natale perfetto.

5. Aly Pedruzzi

Se sei una persona chiusa e triste
per cui il Natale non esiste
pensa a chi gioisce con poco
costretto dagli eventi in loco
i poveri, i malati gli ultimi sulla terra
che abitano l’entroterra.
Non fare l’egoista
per un inutile svista.
Un sorriso è un regalo immenso
che trasmette un dono intenso.
Ricorda la vita è troppo importante
per rovinarla in un istante.
Scalda il tuo cuore
avrai sempre un emozione.

6. Angela Anna Curro

Scrooge all’arrivo delle festività natalizie diventava più scontroso e irascibile del solito. Il 24 dicembre, Scrooge rientrava a casa, tenendo in mano la zuppa che aveva comprato per cena. Mentre camminava inciampò facendo cadere in terra tutta la zuppa. Un ragazzo, che viveva per strada lucidando le scarpe ai passati, vide tutta la scena e subito si avvicinò per aiutare Scrooge ad alzarsi e per offrirgli metà della sua pagnotta e della sua zuppa. Scrooge rimase per qualche minuto a fissarlo e poi gli chiese: “Perché mi offri la tua zuppa e il tuo pane se questa sarà la tua cena e il tuo pranzo dei prossimi giorni? Perché fai questo per me? Io ti ho sempre evitato…” Il ragazzo sorrise:” Io invece ti vedo passare ogni giorno e so che sei solo come me. So quanto è triste tornare a casa e non trovare nessuno ad aspettarti…Sono sicuro che anche tu lo avresti fatto per me”. Da quel giorno Scrooge e il ragazzo passarono tutti i natali e le feste insieme e non furono più soli.

7. Maria Cristina Vicino

Il Natale, si sa, crea una magia
mentre grandi e piccini si stringono la manina:
qualcosa due anni fa successe
e un desiderio comune si accese.
Mentre preparava l’albero di Natale,
una bambina lentigginosa chiedeva cosa mai potesse farsi regalare.
Aveva tutto: bambole, vestiti e principesse di carta pesta, ma qualcosa continuava a ronzarle per la testa:
«Vorrei un’amica con cui giocare
perchè so che l’affetto non si può comprare.
Si, lo so, mamma e papà sono presenti ma un’amica è qualcuno che della tua testa legge gli intenti».
In una casa lontana poco o più cento metri, un’altra bambina disegnava sulle pareti. Con i capelli scuri e gli occhi brillanti,
sceglieva per il disegno colori sgargianti.
«Voglio una quercia per Natale, è un albero solido dove stare, non mi importa dei regali,
voglio qualcuno che mi spieghi le ali».
Ascoltate ciò che dico, ha un non so che di unico: le due iniziarono a parlare perplesse e felici, che cosa meravigliosa sono gli amici!

8. Stefania Angela Ferrara

Canto dal cuore una melodia leggera,
che porti amore e gioia, si spera!
Canto più forte e più forte ancora,
finché nel cielo non spunti l’aurora;
affinché la mia voce arrivi lontano,
mi impegnerò perché non sia tutto vano.
Per Natale vorrei poi che il mio canto
non arrivi a chi è felice soltanto,
ma che giunga negli animi di chi è sofferente,
cancellando il dolore da cuore e mente!

9. Patrizia Barbini

– 4977. Ci siamo quasi, pensò Ebenezer. Da quando era stato catapultato nel futuro, grazie al colpo di mano dell’ultimo fantasma, il vecchio Scrooge aveva scoperto l’impensabile. Immobile davanti allo schermo del pc, ripensava all’anno trascorso. La rete era stata l’ultima conquista. E con la rete quella formidabile industria dell’amicizia chiamata Social. Aveva accumulato amici di ogni dove e, ad ogni contatto raggiunto, la frenesia si era impossessata dell’animo suo. Alle soglie del Natale, la Massima Quota era a portata di mano. Ma su quanti “amici” poteva realmente contare? Cento, mille, o nessuno? A caso, inviò l’ennesima richiesta. Subito arrivò il consueto “benvenuto”, ma stavolta fu meno formale del solito:“Eccoti. Ti aspettavo, sono il 5000esimo “amico”, ahahah!”. Era firmato Marley, semplicemente. Il vecchio, impietrito, comprese. Uscì nell’àndito e per la prima volta bussò alla porta accanto. L’anziana vicina, nel vederlo, trasalì.
– Buon Natale, Miriam, posso entrare?

10. Lucia Carpenetti

Quest’anno ho incontrato anch’io il mio Spirito del Natale, nelle sembianze di un’amica.
Ero triste e sola, rassegnata a passare le feste lontana dai miei cari, visto che i bambini trascorreranno la vigilia con la famiglia del padre. Ma, a sorpresa, su Facebook è comparso un invito: “Salve, popolo della rete, c’è qualcuno che al 24 dicembre non fa un bel niente? Facciamo festa qui?”
Timidamente, ho commentato: “Volete anche me?”
Sono stata accolta con entusiasmo e così, la sera della vigilia non sarò più sola e rancorosa verso quei parenti, che mi hanno rubato il Natale, ma lo passerò in allegra compagnia, secondo lo spirito natalizio!