World Poetry Day: la giornata mondiale per celebrare la poesia

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Redazione BookToBook
20 Mar 2017

La poesia riafferma la nostra umanità, rivelandoci che tutti gli individui, in qualunque parte del mondo, condividono le stesse domande e le stesse emozioni. È in grado di comunicare i valori più intimi di diverse culture: nel celebrare il World Poetry Day il 21 marzo, l’UNESCO riconosce la capacità unica della poesia di catturare lo spirito creativo della mente umana.

Il World Poetry Day è stato istituito nel 1999: uno dei principali obiettivi della giornata è di dare supporto alla diversità linguistica attraverso l’espressione poetica, incoraggiando la rinascita della tradizione orale attraverso i recital, promuovendo l’insegnamento della poesia, e reinstaurando il dialogo con le altre arti, come teatro, danza, musica e pittura. L’UNESCO cerca anche di supportare la piccola editoria, e di contribuire affinché i media trasmettano un’immagine accattivante della poesia, così che non sia più considerata una forma d’arte superata, ma al contrario un’arte in grado di aiutare la società nel suo complesso ad affermare la sua identità.

Abbiamo scelto 5 poeti per celebrare questa giornata. Sono pochissimi, lo sappiamo: speriamo che siano solo l’inizio di una giornata all’insegna (e alla scoperta) della poesia!


Konstantinos Kavafis


Poeta di lingua greca in terra straniera, Konstantinos Kavafis cantò la lontananza, la nostalgia e l’amore. Attento ascoltatore degli antichi e dei moderni, seppe narrare di come l’antichità si rifletta continuamente nel presente, e di come il ricordo di un antico passato mediterraneo sia inscindibile dalla modernità. Visse in Inghilterra e a Istanbul, ma scelse di tornare nella natale Alessandria d’Egitto: qui, in una città cosmopolita e dall’eredità ellenistica, pubblicò le sue poesie in fogli sciolti, donati agli amici più cari, e su poche riviste, senza mai dar vita a un volume. Che siano tanti i mattini d’estate è il canone delle sue poesie composte tra il 1897 e il 1933.


Alda Merini


Con la poesia di Alda Merini dovremo fare i conti a lungo. Fedele ai temi della sua ispirazione sino all’ossessione, ogni libro rinnova il patto con la scrittura. Poesia naturale ed epifanica, dove le letture sedimentano e riemergono per allucinazioni, per illuminazioni, per strappi, in stato di grazia. Poesia bruciata su un’adolescenza protratta dei sentimenti, di quel sentire che segna gli anni giovanili e li condanna alla cognizione del dolore, del limite del desiderio, del perimetro carcerario della realtà in cui i sogni si ribaltano e si disfano. Ma al fondo, quella della Merini, è nuda poesia d’amore, ogni suo verso si protende nel tentativo di affermare sull’angoscia, sulla sofferenza, sulla follia, la forza dirompente dell’esserci e di amare. C’è l’imbarazzo della scelta: dai un’occhiata a molte delle sue opere partendo dalla scheda dell’autrice.


Pablo Neruda


«Un poeta più vicino alla morte che non alla filosofia, più vicino al dolore che all’intelligenza, più vicino al sangue che all’inchiostro.» Continua così un lettore straordinario come García Lorca, che già nel 1934 aveva descritto perfettamente le qualità peculiari e l’unicità di Neruda: «Un poeta pieno di voci misteriose che per fortuna lui stesso non sa decifrare: un uomo vero che ormai sa che il giunco e la rondine sono più eterni della guancia dura della pietra… In Pablo Neruda crepita la luce ampia, romantica, crudele, esorbitante, misteriosa dell’America». Nel 1971 vinse il Premio Nobel per la letteratura. Comincia da Poesie, un’antologia dei suoi componimenti dal 1924 al 1964, corredata da un ricco apparato critico.


Wislawa Szymborska


Nell’arco di poco più di un decennio – da quel non troppo lontano 1996 in cui fu insignita del Premio Nobel per la Letteratura – Wisława Szymborska è diventata un autore di culto anche in Italia. Né questo vasto successo deve meravigliare. Grazie a un’impavida sicurezza di tocco, la Szymborska sa infatti affrontare temi proibiti perché troppo battuti – l’amore, la morte e la vita in genere, anche e soprattutto nelle sue manifestazioni più irrilevanti – e trasformarli in versi di colloquiale naturalezza e ingannevole semplicità. La gioia di scrivere raccoglie tutte le poesie composte tra il 1945 e il 2009. Una raccolta imperdibile.


Emily Dickinson


Le poesie della Dickinson sono pervase dalla sua personalità schiva eppur dirompente: la vita, gli affetti, la natura, il pensiero ossessionante della morte e dell’abbandono sono descritti con forza viva e drammatica. La sua è una genialità così originale da mettere in discussione l’idea che ognuno di noi ha sulla natura del genio poetico. Nella raccolta Poesie trovi tutte le poesie tradotte dalla poetessa Margherita Guidacci. Una traduzione che ha attraversato tutte le complesse vicende editoriali che hanno “riscritto” i versi della Dickinson e che hanno dato luogo a una stratificazione qui, per la prima volta, restituita al lettore italiano. Un classico della poesia illuminato da un classico della traduzione.

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