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10 canzoni di successo ispirate ai libri

Scrivere una canzone non è certo come scrivere un libro, siamo tutti d’accordo. Ispirarsi a un grande romanzo per realizzare una canzone può essere però un buon punto di partenza e una sfida stimolante. La storia della musica è piena di brani musicali nati in questa maniera: ecco una selezione di dieci brani, realizzati da altrettanti artisti, che hanno un debito più o meno dichiarato con un capolavoro della letteratura.

 

Alt-J Breezeblocks

La canzone che ha lanciato il gruppo indie rock di Leeds prende spunto da Nel paese dei mostri selvaggi di Maurice Sendak, uno dei libri per ragazzi più famosi del mondo anglosassone: il tentativo disperato dei mostri di trattenere Max («Oh, please don’t go! We’ll eat you whole! We love you so!») è di fatto il ritornello di Breezeblocks, riferimenti al cannibalismo a parte.

David Bowie 1984

Il Duca Bianco voleva realizzare una versione musicale del romanzo di Orwell: Bowie non ottenne le autorizzazioni necessarie per farlo, ma riversò buona parte del materiale nell’album Diamond Dogs (basti pensare, oltre a 1984, a We are the Dead e Big Brother), aggiungendo una spruzzata di Burroughs e il tocco glam apocalittico che lo ha sempre contraddistinto.

Coldplay 42

Chi ha letto Guida galattica per gli autostoppisti sa già che 42 è la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto. Chris Martin e compagni hanno omaggiato il genio comico di Douglas Adams in questo brano tratto da Viva la vida.

Guns ‘N’ Roses Catcher in the Rye

Il capolavoro di Salinger ha segnato generazioni di lettori e quindi di musicisti: oltre a questo pezzo dei Guns (Catcher in the Rye è il titolo originale del Giovane Holden) va segnalata Who write Holden Caulfield? dei Green Day.

Metallica For whom the bell tolls

La terza traccia del secondo album dei Metallica prende il nome da Per chi suona la campana di Ernest Hemingway: il libro ideale a cui ispirarsi per una canzone che parla dell’inutilità e dell’assurdità di tutte le guerre.

Iron maiden Lord of the Flies

Tra la scena metal e il diavolo c’è sempre stato un certo feeling: non sorprende allora che gli Iron Maiden si siano rifatti per questo brano al capolavoro di William Golding, Il signore delle mosche, ovvero uno dei tanti nomi del demonio.

Rolling Stones Sympahty for the Devil

La puzza di zolfo attira anche Jagger e soci, e il titolo di questo classico intramontabile della musica rock è emblematico. Il diavolo ritratto dai Rolling Stones è quello tratteggiato da Michail Bulgakov nel suo Il maestro e Margherita: tra gli indizi palesi, il riferimento a Cristo e Pilato e quello a San Pietroburgo nella prima strofa.

Jefferson Airplane White Rabbit

Poteva mancare Alice nel paese delle meraviglie in questa carrellata? Ovviamente no: il romanzo di Lewis Carroll non poteva non fare breccia nella psichedelica San Francisco degli anni Settanta, e questo pezzo dei Jefferson Airplane, buttato giù da Grace Slick in mezz’ora, ne è un più che degno omaggio.

Paul Mccartney & Wings Magneto and Titanium Man

Se ormai le graphic novel hanno pari dignità rispetto ai romanzi, e la cosa è accettata più o meno da tutti, era ben diversa la situazione negli anni Settanta rispetto ai fumetti di supereroi: il baronetto McCartney se ne strafrega e nel 1975 realizza questo brano dedicato ai grandi villain dell’universo Marvel.

U2 Breathe

Il pezzo di un gruppo irlandese scritto con la tecnica del flusso di coscienza chi vi fa venire in mente? Bravi, la risposta esatta è James Joyce. Specie se la canzone in questione si apre citando il 16 giugno, il Bloomsday, giorno dell’anno in cui è ambientato Ulisse e in cui i dublinesi festeggiano il loro scrittore più illustre.