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“Lezioni di chimica”: dal romanzo alla serie tv con protagonista Brie Larson

Dalle pagine di un libro bestseller al set di una serie tv attesissima, Elizabeth Zott buca lo schermo. È la protagonista di Lezioni di chimica, il romanzo d’esordio di Bonnie Garmus che, pubblicato nel 2022 (in Italia da Rizzoli), è divenuto subito un successo internazionale, è stato per mesi nelle classifiche dei bestseller negli Stati Uniti, tra i primi venti titoli su Amazon, i diritti venduti in 40 Paesi.

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La scienziata Zott, laureata in chimica che brilla per intelligenza e che lotta contro l’establishment del potere costituito e sessista nell’America degli anni Cinquanta e Sessanta, torna per fortuna nostra a far parlare di sé – e a parlare alle donne così come agli uomini – nella mini-serie prodotta dagli Apple Studios per Apple TV+ e firmata dallo showrunner Lee Eisenberg (sette candidature agli Emmy) per otto episodi in tutto, in screaming ogni venerdì fino alla fine di novembre. Le prime puntate hanno già conquistato parecchio pubblico e recensioni entusiastiche, complici una scenografia e costumi anni Cinquanta curatissimi (la rivista “Vogue” ne scrive benissimo) e un cast di assoluta notorietà a partire dalla protagonista interpretata da Brie Larson, premio Oscar per la migliore attrice in Room (e nota anche per il ruolo di Captain Marvel nel Marvel Cinematic Universe), nonché co-executive producer della serie insieme alla stessa Bonnie Garmus.

Più che mai benvenuta, dunque, l’efficace e altrettanto brillante trasposizione in tivù di un romanzo che ha molto da dire sulla discriminazione di genere e sulla violenza sessuale nei confronti delle donne, sul razzismo e sugli abusi di potere, contro cui si batte Elizabeth Zott (e contro cui si battono oggi gli uomini al fianco delle donne).

Fin dalle prime sequenze del primo episodio, la serie tv mette in scena, attraverso suggestioni accattivanti, ironia e sarcasmo, suspense e tensione narrativa, l’esperienza umana di Elizabeth nello sperimentare, sulla propria pelle di giovane chimica ricercatrice promettente e poi di scienziata dalle manifeste doti, le prevaricazioni esercitate su di lei perché donna da una società brutalmente maschilista e da un sistema di potere chiuso e protetto da posizioni di dominio e privilegio. Una delle prime scene del primo episodio, in cui Elizabeth si sente dire dal direttore dell’Hastings Research Institute in California che «lei, signorina, non è intelligente», costringendola a partecipare al concorso di bellezza “Miss Hastings” «se vuole mantenere il suo posto di lavoro», è una scena tanto odiosa quanto potente nel convincerti a tifare per Elizabeth e a continuare a seguire la sua storia.

L’emancipazione femminile americana è passata attraverso uno show di cucina

Lezioni di chimica – dal libro alla serie tv

Sarebbe però riduttivo pensare al libro e alla serie tv come rivolti soltanto a un pubblico femminile, perché Elizabeth Zott è un personaggio universale, che trionfa innanzi tutto grazie allo studio, all’autodisciplina, al lavoro duro e alla serietà, scardinando il mito del successo immediato per rappresentare invece la sostanza del merito e del giusto, che non hanno genere. Lezioni di chimica è una storia per tutti. Come ha spiegato la stessa Garmus in un’intervista al “New York Times”, il personaggio e la storia di Zott sono una sorta di lettera d’amore alla scienza e al sapere scientifico così come all’istruzione scientifica, attraverso cui i bambini possono imparare a sperimentare e a fallire, preparandosi così ad affrontare i fallimenti che incontreranno sul cammino dell’età adulta. «Il libro non è contro gli uomini», ha spiegato l’autrice, che prima di darsi alla narrativa aveva lavorato come direttrice creativa e copywriter, specializzata in discipline attinenti la tecnologia, la medicina, l’educazione. Originaria di Seattle, ha vissuto prima in Svizzera e in Colombia, per stabilirsi infine a Londra, dove vive con il marito scienziato. «Il libro è contro il sessismo».

La serie tv è immediata e diretta nel trasmetterci la determinazione, i sacrifici, le cadute di Zott, che riesce non soltanto a rialzarsi ma a ottenere giustizia contro i soprusi subiti, e a trovare la felicità. La storia d’amore che nasce con Calvin Evans, interpretato da Lewis Pullman (Top Gun: Maverick), scienziato in odor di Nobel che è l’unico uomo a rispettarla e stimarla all’Hastings, nasce e si sviluppa nei primi due episodi della serie tv, raccontando di un amore puro, raro e autentico. Questione di chimica, ovviamente, in amore così come in cucina, dove Elizabeth trascorre le serate solitarie applicando i principi della chimica all’arte culinaria, a testare i legami indissolubili tra le formule chimiche che muovono la natura e gli ingredienti delle ricette da portare in tavola.

Sarà così che, quando perderà il suo lavoro soltanto perché incinta, accetterà riluttante di condurre Cena alle sei, trasmissione televisiva con cui bucherà lo schermo, con un successo travolgente, nella fascia oraria pomeridiana tradizionalmente rivolta alle casalinghe. Da quel set televisivo su cui non a caso si apre la serie tv appena lanciata da Apple TV+, Elizabeth Zott si metterà a insegnare la chimica, a invitare a ragionare applicando la logica e non gli stereotipi, a spronare l’universo femminile a emanciparsi dal ruolo secondario affidato da una società patriarcale fondata sull’idea che le donne valgano meno degli uomini, a rivendicare la libertà di essere se stesse e di realizzare i propri talenti dentro e fuori le mura di casa. Spronerà infine tutti i telespettatori di Cena alle sei, e magari pure quelli che decideranno di passare i prossimi venerdì a guardare Lezioni di chimica, perché il personaggio di Elizabeth Zott, come ci spiega Bonnie Garmus, «è un catalizzatore per il cambiamento personale e nazionale. Lezioni di chimica parla del coraggio di seguire la nostra vera natura, piuttosto che accettare i ruoli e i limiti imposti dalla società». Buona visione.