L’uomo delle castagne – Dal noir nordico alla serie tv

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Redazione BookToBook
12 Ott 2021

L’uomo delle castagne è il romanzo d’esordio dello scrittore danese Søren Sveistrup, noto come sceneggiatore della serie tv «The Killing», uscito nel 2018.
Il romanzo è un noir nordico agghiacciante, apprezzato in tutto il mondo, caratterizzato da una scrittura piena di suspense e da personaggi di grande spessore tanto da diventare soggetto dell’omonima serie tv Netflix, uscita il 29 settembre 2021, con la regia di Mikkel Serup.

Di cosa parla L’uomo delle castagne

La storia è ambientata a Copenaghen e si dipana su due archi temporali, tra passato e presente.
1985. Un navigato agente di polizia, a una settimana dalla pensione, si ferma davanti alla fattoria di un vecchio conoscente, nei dintorni di Copenaghen. Qualcosa non va. Un maiale morto lasciato lì. Non si fa così, in campagna. Apre la porta d’ingresso, socchiusa, con due dita, come nei film. Per vedere una cosa che non avrebbe mai voluto vedere: sangue, un cadavere mutilato, altri corpi da scavalcare. Cammina fino all’ultima stanza, dove centinaia di omini fatti di castagne e fiammiferi – infantili, incompleti, deformi – lo guardano ciechi. Stravolto, si chiude la porta alle spalle, senza sapere che l’assassino lo sta fissando.
Anni Duemila. In un parco di Copenaghen viene ritrovato il corpo di una donna, mutilato, al quale manca una mano. E non è questa la cosa più inquietante: sul suo cadavere è stato lasciato un omino di castagne.  A Naia Thulin e Mark Hess, che si ritrovano a lavorare insieme per caso, tocca l’arduo compito di risolvere il mistero, analizzando prove, mettendo insieme indizi e scavando ed esaminando vecchi casi dalle caratteristiche analoghe.

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Un noir nordico

Quella creata da Sveistrup è un’invenzione narrativa complessa: da una parte l’assassino disumano che si muove nel fondo di questo libro con una cupezza senza eguali, e dall’altra l’indagine condotta con angosciata bravura da Thulin e Hess, costretti a scendere mille gradini per comprendere come un’ossessione perfetta possa deviare la mente di un individuo. Nemmeno Hitchcock. Perché poi un grande thriller nasce soltanto da un magnete, un chiavistello del male che attira, che vi attira inesorabilmente là, nella stanza degli omini che dondolano. Un capitolo vi lascerà il gusto di essere su una pista possibile e il seguente vi dirà di cambiare strada. Perché l’uomo delle castagne ha pensato a tutto e ricorda ogni cosa. Gli altri, finti innocenti, hanno dimenticato.

«L’uomo delle castagne è un thriller potente e magistrale che si guadagna sul campo questi aggettivi grazie alla forza del racconto; capacità di generare e alimentare emozioni; tenuta della storia, che lungo le oltre cinquecento pagine riesce più di una volta a sorprendere» – Severino Colombo, La Lettura

Il cast

Søren Sveistrup, oltre ad avere scritto il romanzo, è anche capo sceneggiatore dell’adattamento, scritto con Dorte Warne Hogh e Christoffer Ornfelt, mentre la regia è stata affidata a Mikkel Serup  e Kasper Barfoed.
Naia Thulin è interpretata da Danica Curcic e Mark Hess da Mikkel Boe Følsgaard, volti già noti per chi ama le serie nordiche data la loro partecipazione a «The Bridge» e «The Rain». Gli altri attori sono Iben Dorner, Esben Dalgaard Andersen, David Dencik e Morten Brovn.

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