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Cosa leggi mentre scrivi? La parola a Corrado Fortuna

Corrado Fortuna è un nome che dovrebbe dirti qualcosa sia che tu sia un lettore, sia che tu sia un appassionato di cinema.

Quattro anni fa il suo esordio alla narrativa con Un giorno sarai un posto bellissimo che valse all’autore il Premio Letterario Hermann Geiger 2015.

Ma se sei un appassionato di cinema non puoi non legare il nome di Corrado Fortuna al clamoroso esordio al cinema nel film di Paolo Virzì My name is Tanino e da lì la collaborazione con altri grandi del cinema come Giuseppe Tornatore, Ago Panini e Woody Allen nella sua sortita italiana con To Rome with Love.

Ma oggi lasciamo da parte il cinema perché Corrado Fortuna ha scritto un nuovo romanzo, L’amore capovolto, e non abbiamo potuto esimerci dal chiedergli cos’ha letto mentre scriveva questo nuovo libro.


Le letture che hanno influenza Corrado Fortuna

Il testo che segue è scritto dall’autore


Sono uno di quelli che mentre scrive legge se è possibile con più compulsione rispetto al solito.

Durante i tre anni di lavoro su L’amore capovolto, ho veramente letto di tutto.

Ho cominciato con i romanzi che avevo già letto e che avevano come ambientazione la guerra partigiana, e quindi sotto i miei occhi sono ricomparsi Il sentiero dei nidi di ragno di Calvino, Il partigiano Johnny e Una questione privata di Fenoglio, più il primo che il secondo.

Ho riletto anche Per chi suona la campana di Hemingway anche se la guerra in questione è la guerra civile spagnola e non quella italiana. Non avrei potuto scrivere il personaggio di Adele invece senza rileggere La Storia di Elsa Morante e anche leggere la tetralogia di Elena Ferrante mentre cominciavo a scrivere mi è sicuramente tornato molto utile.

Ho amato moltissimo L’amica geniale.

E poi L’arte della gioia di quella scrittrice che amo follemente che è Goliarda Sapienza.

Ho cercato poi di assorbire tutta la letteratura e il cinema possibile che avessero ragazzi di vent’anni come protagonisti.

Fare un elenco è impossibile ma così a mente se penso a cosa mi ha aiutato a scrivere di studenti penso a Andrea Pazienza innanzitutto, o il bellissimo La trama del matrimonio di Jeoffrey Eugenides, altro scrittore che amo.

Ho riletto anche Jack Frusciante di Brizzi e mi sono divertito tantissimo e anche emozionato risentendo le stesse emozioni che sentii quando lo lessi allora.

Ho anche riletto quasi tutto Ammaniti che è il mio scrittore preferito sin dalla fine degli anni ’90 di cui racconto nel libro.

Rileggo quanto ho appena scritto e mi accorgo che manca tantissima roba: tantissimo cinema, tantissimi libri.

Scrivere questo romanzo è stata una delle più belle avventure della mia vita e se guardo indietro in questo momento non riesco a vedere chiaramente i tre anni appena trascorsi, mi sembrano appannati, confusi e bellissimi.

Forse è solo passato troppo poco tempo.


La playlist di Corrado Fortuna