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Camilleri fa 90… più 2: cinque libri (che non parlano di Montalbano) per celebrare un grande autore

“Come fa uno a farisi capace che il tempo passa, e lo cangia, se tutti i jorni e tutte le notti non fa altro che ripetiri squasi meccanicamenti gli stissi gesti e diri le stisse paroli?”
Da Gran Circo Taddei e altre storie di Vigàta

Fedele alle sue stesse parole, di ripetitivo e meccanico Andrea Camilleri, nella vita, ha fatto ben poco. Nato a Porto Empedocle il 6 settembre 1925, dopo una lunga carriera come regista e sceneggiatore teatrale (è il primo a portare le opere di Beckett in scena in Italia con Finale di Partita) e televisivo, nel 1978 pubblica il suo primo libro, Il corso delle cose, da cui viene tratto anche lo sceneggiato televisivo La mano sugli occhi.

È un insuccesso, ma fortunatamente pesa poco sulle spalle di Camilleri, che continua a scrivere fino a inventare, nel 1994, il celebre commissario Montalbano, protagonista di trentotto libri tradotti in tutto il mondo.

Ma oggi non vogliamo parlare di Salvo Montalbano e delle sue indagini: preferiamo celebrare i novant’anni di Camilleri consigliandoti cinque libri che (magari) non hai ancora avuto occasione di leggere.

Se il debutto in libreria di Andrea Camilleri con Il corso delle cose è datato 1978, il suo primo successo letterario risale al 1992, quattordici anni dopo l’esordio. 1880: un riservato e altezzoso individuo arriva al porto di Vigàta con la nave a vapore che effettua servizio postale. Il pettegolo geometra Fede farà di tutto per scoprire di più sul suo conto, mentre morti misteriose cominciano a tingere di rosso la tranquilla vita della cittadina immaginaria ideata dallo scrittore siciliano. Da leggere: La stagione della caccia.

Fiere, misteriose, soavi, inebrianti: le donne viste attraverso gli occhi e le esperienze di Camilleri prima che diventasse lo scrittore apprezzato che tutti conosciamo. Qui lo troviamo nei panni del ragazzino timido che scopre il piacere di riaccompagnare a casa una compagna di classe, del diciassettenne che scoppia in lacrime di fronte al volto intenso e tenero di una diva del cinema, del giovane che in piena notte corre ad Agrigento in bicicletta, sotto il diluvio, per raggiungere una bellezza tedesca ossessionata dall’igiene. Un viaggio tenero e intimo alla scoperta dell’universo femminile. Da leggere: Donne.

Prima che alla letteratura, la storia di Camilleri appartiene al teatro. Con questo romanzo l’autore ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera, dall’ingresso all’Accademia “Silvio D’Amico”, all’incontro con le opere dei grandi del teatro, da Pirandello a Shakespeare, da Beckett a Eduardo De Filippo. Da leggere: L’ombrello di Noè.

A Vigàta, il rivoluzionario Michele Sparacino sta istigando le folle. Peccato che Michele Sparacino in realtà non esista e sia solo la fantasia di Liborio Sparuto, pigro e bugiardo giornalista. Ma come le migliori storie pirandelliane vogliono, un Michele Sparacino esiste davvero, e il poveretto diventa ignaro protagonista di un’intrecciata commedia degli equivoci. Da leggere: La tripla vita di Michele Sparacino.

Vigàta, 1940. È la sera dell’11 giugno, l’Italia è entrata in guerra da appena un giorno. Al circolo Fascio & Famiglia ricompare d’improvviso, dopo cinque anni di confino in quanto «diffamatore sistematico del glorioso regime fascista», Michele Ragusano. L’accoglienza non è delle migliori: prima l’indifferenza, poi le male parole. Fra la folla anche don Emanuele Persico, novantaseienne e squadrista della primissima ora. Ragusano gli rivolge una sola domanda: «Il nomi di Antonio Cannizzaro vi dice nenti?». E il vecchio muore sul colpo. Comincia così un esilarante circo di celebrazioni postume, di opportunismi e di verità sepolte. Da leggere: La targa.