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L’Africa attraverso gli occhi di Wole Soyinka

«La storia ha sbagliato. Le dichiarazioni secondo cui l’Africa è stata esplorata sono avventate come le notizie della sua morte imminente. Un’indagine davvero illuminante sull’Africa deve ancora avere luogo, e non finge di accadere neanche nelle pagine di questo libro, che si limita a raccogliere qualche seme fecondo abbandonato sull’aia dell’esistenza africana nel suo complesso. Spero che da questi semi nasca una nuova stirpe di esploratori per la corsa alla necessaria Età della Comprensione Universale, ispirata dall’Africa.»

Il nuovo libro del Premio Nobel Wole Soyinka, Africa, è una riflessione sul suo continente, uno sguardo «oltre le parole, le menzogne e le offese». È eclettico, Soyinka: drammaturgo, poeta, scrittore e saggista, considerato uno dei più importanti esponenti della letteratura dell’Africa sub-sahariana. Oggi vive negli Stati Uniti: in Nigeria è stato perseguitato e condannato a morte dal dittatore Sani Abacha.

Nel 1986 ha vinto il Premio Nobel per la letteratura per aver «plasmato il dramma dell’esistenza con un’ampia prospettiva culturale e toni di grande poeticità». In quello stesso anno viene pubblicato L’uomo è morto, il libro in cui racconta la sua esperienza in cella di isolamento: tra il 1967 e il 1969 è stato incarcerato per un articolo in cui chiedeva il cessate il fuoco durante la guerra civile nigeriana.

Wole Soyinka sarà ospite de La Milanesiana: se sei a Milano non perdere l’occasione di conoscere questo grandissimo scrittore.