Sei tu il mio per sempre, di Katy Evans: un amore da K.O.

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Redazione BookToBook
08 Lug 2015

Lui è un pugile. Abbronzatura assassina, capelli scuri e un po’ spettinati, mascella squadrata con un filo di barba. Si chiama Remington Tate ed è terribilmente sexy. Lei è Brooke, una tragedia ha cambiato la sua vita e ora lavora come fisioterapista. Si sono incontrati per caso, durante un incontro clandestino di pugilato. Trascinata dalla migliore amica, Brooke si ritrova a un incontro di boxe in mezzo a un’orda di donne eccitate che gridano il nome di Remington. Uno sguardo indimenticabile tra loro, dal ring. Lui scende e le va incontro. Una storia emozionante che ti terrà incollata al libro fino alla fine. Ecco tre buoni motivi per leggere Sei tu il mio per sempre, di Katy Evans.

1. Perché niente è come sembra, dietro l’oscurità si può nascondere molto altro. Remington è ostinato e vuole Brooke a ogni costo, non si darà per vinto finché non l’avrà fatta sua. Resistere non è facile per Brooke, è bastato uno sguardo per sconvolgere ogni sua certezza. Lui è perfetto, bellissimo, ma nasconde un lato oscuro dentro di sé. Cosa succederà quando questo prenderà il sopravvento?

«Una notte è bastata. è sufficiente un suo sguardo e dimentico persino il mio nome. Sono attratta da lui come mai prima in vita mia. Lo voglio. Lo voglio senza paura. Senza riserve. Se solo sapessi che cosa vuole lui da me…»

2. Per non arrendersi mai. Si dice che lo sport forgi il carattere: affrontare difficoltà, superare delle sfide, allenarsi, tenere duro, imparare a vincere, imparare a perdere. Come Remington, anche Brooke era una sportiva, sarebbe potuta arrivare alle Olimpiadi, aveva grandi speranze e molto talento. E poi qualcosa nel suo passato non è andato come previsto. Un sogno infranto. Ma un vero sportivo non si dà mai per vinto. Perché in alcuni casi è perdendo qualcosa che si finisce per incontrare davvero il proprio destino.

3. Perché il vero amore si può nascondere nei posti più imprevisti, persino dietro un pugile dannato. E quando arriva, resistere non serve a nulla:

«Giuro che se non mi vergognassi, urlerei che è mio, che lo amo, che è il mio animale sexy… Ma non ce la faccio. Forse ho un po’ paura. Perché finora non ho mai dato il mio cuore a nessuno. E lui riesce a colpire forte come fa con i suoi avversari.»

 

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