6 cose sulla musica che ci ha spiegato Nonno Bach

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Redazione BookToBook
02 Set 2015

«Tu chi sei?» «Io sono Nonno Bach.» La domanda è semplice, la risposta curiosa. Di che cosa si tratta? Il grande pianista Ramin Bahrami chiacchiera con un bambino vestendo i panni dell’amatissimo Johann Sebastian, che considera il musicista più grande di tutti i tempi, fin da quando era piccolo. Da questa conversazione abbiamo imparato tantissime cose sulla musica. Ne elenchiamo sei: tu cosa aggiungeresti?

  1. «L’esercizio fa il maestro», dice Nonno Bach. In altre parole non si nasce perfetti: solo studiando tantissimo si diventa bravi.
  2. Il bisogno di conoscere meglio la musica può essere anche un segreto avventuroso: Nonno Bach, da piccolo, sapeva in quale armadio il fratello più grande teneva chiusi i suoi libri e quaderni e andava a prenderli in prestito di nascosto, per studiare e diventare più bravo.
  3. La prima qualità di un bravo musicista? Le orecchie. Certo, le abbiamo tutti. Ma quando un musicista è proprio bravo vuol dire che le ha educate ascoltando tanta, tantissima musica, e allenandosi a coglierne i dettagli più impercettibili.
  4. Che cosa vuol dire essere un virtuoso? Vuol dire saper «fare cose straordinarie con leggerezza e disinvoltura», senza intrecciarsi e ingarbugliarsi mai sui tasti. Pensa che la specialità di Nonno Bach era l’organo, che non si suona solo con i tasti, ma anche con i pedali!
  5. Che cos’è una melodia? «Quella piccola sequenza di note che vi rimane in testa dopo aver sentito una canzone», dice Nonno Bach. Ne stai già canticchiando una, non è così?
  6. Ma a che cosa serve la musica? Nonno Bach dice che è «qualcosa che unisce le persone, le fa parlare tra loro.» E poi continua: «Nella mia musica c’è spazio per tutto. Sarebbe bello, un mondo che fa spazio a tutti». Sarebbe bello, davvero.

Ti è venuta voglia di saperne di più? Allora Nonno Bach. La musica spiegata ai bambini è proprio il libro che fa per te.

«Non dimenticate che la musica è uno Spiel. Ovvero un gioco. Un divino, miracoloso gioco.»