Chi è Temple Grandin?

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Redazione BookToBook
11 Feb 2019

Temple Grandin è un’affermata studiosa di Scienze del comportamento animale e autorevole personalità nel campo dell’autismo.

Insegna alla Colorado State University.

Ha pubblicato diversi libri tra cui Pensare in immagini (Edizioni Erickson), La macchina degli abbracci (Adelphi) e il nuovissimo Siamo tutti inventori (Rizzoli).

«Pensate. Create. Innovate. Tutti possiamo farlo, se apriamo la mente.»

È questo che dice Temple Grandin, nota scienziata affetta da disturbo autistico, in un libro unico e di grande ispirazione, tra storia personale e invenzioni celebri.

«Insegnanti e genitori si preoccupano se un bambino disegna tutto il giorno o si occupa solo di insetti. Li vorrebbero “normali”, ma questi bambini dagli interessi speciali possono, da adulti, fare cose straordinarie, se li incoraggiamo a coltivare le loro passioni. Almeno così è successo a me.»

Temple Grandin, la famosa scienziata americana affetta da sindrome di Asperger, racconta ai giovani lettori come si è appassionata alla scienza e come si può far scienza, in un grande libro per conoscere le invenzioni più famose e importanti e pensare in modo creativo, liberando il pensiero e la fantasia.

Intervista a Temple Grandin

Lei ha pubblicato molti libri per adulti, dedicati all’autismo e al comportamento animale. Cosa l’ha spinta a scrivere un libro per ragazzi?

Da ragazzina adoravo costruire oggetti con le mani. Passavo ore e ore a fare esperimenti e creare aquiloni e paracadute. Era fantastico quando volavano!

Passavo ore tra matite, pastelli colorati e nastri adesivi; inoltre, avevo una macchina da cucire Singer Sewhandy.

E andavo matta per i libri sugli inventori famosi.

Adoravo Elias Howe, l’inventore della macchina da cucire, Thomas Edison e Robert Fulton, l’inventore della nave a vapore.

Oggi i ragazzi non costruiscono più niente con le loro mani. Sono un’insegnante e vedo che a scuola non si insegna più a usare il goniometro, il righello o il compasso.

Penso invece che i ragazzi debbano sviluppare la loro manualità.


Oltre al disegno, che le viene dalla sua esperienza di inventrice, di quali altri argomenti si è occupata per scrivere questo nuovo libro?

Ho consultato moltissime biografie di inventori. E ho riprodotto alcuni dei miei progetti di gioventù.

Non è stato facile come pensavo all’inizio!

Ad esempio, l’aquilone che ho realizzato per il libro non è fatto con la stessa carta che usavo da ragazzina: quella carta non è più in commercio.

La superficie ruvida produce effetti sull’aerodinamica del volo.

Ho dovuto usare il cartoncino di una cartellina portadocumenti, ma l’effetto non è stato lo stesso.

Per l’esperimento dell’elicottero ho comprato lo stesso modellino che avevo da piccola.

Ma era un modellino più fragile e scadente, rispetto a quello degli anni Cinquanta, con un’elica più piccola. Betsy Lerner, la mia co-autrice, era con me. A casa mia abbiamo rifatto alcuni esperimenti.

Ebbene, abbiamo passato un intero pomeriggio ad armeggiare con l’elicottero e a fare test di volo. Ho tagliato la coda e apportato altre modifiche per alleggerirlo. E alla fine ha spiccato il volo!

Cosa spera Temple Grandin per i giovani? Cosa spera che imparino i piccoli lettori?

Sono molto preoccupata perché vedo parecchi ragazzi “parcheggiati” in corsi speciali di recupero completamente inutili!

Non si fa niente per incoraggiare l’amore per l’arte, per l’uso delle mani e della fantasia. Io mi divido tra il mondo dell’autismo, quello dell’educazione e quello degli animali, mi piace attraversarli come se fossero i silos del ranch di mia zia!

Penso che adeguatamente stimolato, un ragazzino appassionato di videogiochi può diventare un adulto che possiede un’azienda di videogiochi. Ma vedo anche l’altra versione di quel ragazzino: un adulto istupidito che continua a giocare ai videogiochi nel suo garage…

Alle elementari adoravo disegnare fiori con il compasso o ritagliare fiocchi di neve di carta. Oggi i ragazzi non lo fanno più. Un’altra attività che il libro incoraggia è la costruzione di oggetti con el proprie mani. Il libro è pieno di progetti e biografie di inventori – tra cui quelle di alcune donne eccezionali e dei primi afroamericani, ad esempio – con un sacco di immagini.

Ho anche incluso le immagini di molti brevetti.
Una cosa molto divertente che i ragazzi possono fare è cercare i brevetti su Google.

Volevo anche che tutti i progetti costassero pochissimo. Ad esempio ho costruito la Stanza di Ames (un’illusione ottica) con un semplice cartoncino – ma si possono usare anche delle scatole. Ogni invenzione costa pochi dollari ed è molto semplice da realizzare – ci tenevo molto a questo.

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